Enhavo:
Tra colline e mare, a Bocca di Magra (SP), nel castello trasformato in «Casa per incontri spirituali» dei Padri Carmelitani Scalzi si è svolto quest'anno il congresso UECI, il terzo da quando, due anni fa, l'associazione è “risorta”, dopo anni di sopravvivenza, incominciando col darsi un nuovo statuto. Sono stati evidenziati i progressi fatti (fra l'altro i contatti che alcuni gruppi stanno intrecciando, o cercando di intrecciare, con la realtà ecclesiale locale) senza trascurare il molto che resta ancora da fare: sono auspicabili infatti contatti sempre maggiori con l'autorità ecclesiastica da un lato, dall'altro una sempre maggiore partecipazione dell'UECI all'attività della Federazione esperantista Italiana, in modo da evidenziare la duplice ispirazione di un'associazione in cui la realtà cattolica e quella esperantista devono essere strettamente connesse e procedere di pari passo. Si viene delineando la figura del cattolico esperantista come quella di una persona in cui si fondono due grandi ideali che si integrano e si arricchiscono a vicenda: un chiaro esempio di questo fatto ci è venuto proprio dallo svolgimento del tema congressuale «Essere missionari oggi, il contributo dei cattolici esperantisti», un tema in cui viene data la massima importanza all'impegno missionario concreto della persona. Il relatore, Mons. Longoni, ha posto particolarmente l'accento, nello svolgimento, sulla situazione dell'Africa vista nella sua evoluzione storica, politica, sociale. Il momento più sentito e partecipato del congresso è stato quello della Santa Messa in Esperanto concelebrata da cinque sacerdoti ed arricchita da canti liturgici tradotti nella lingua internazionale. Le serate e la gita sono stati momenti non meno importanti. Abbiamo infatti avuto una grande varietà di “intrattenimenti”, quello di carattere culturale: la conferenza tenuta dalla Prof. Catina Dazzini intitolata «Dante e la pace», quello divertente e utile (per i suoi fini caritativi) dell'asta benefica, quello simpatico e interessante: il racconto di p. Carlo Musazzi che ha riferito la propria esperienza in America Latina: Il pubblico di queste serate era costituito oltre che dai numerosi partecipanti al Congresso, anche da alcuni altri ospiti della «Casa per incontri spirituali». La gita ha avuto come meta il castello dei Malaspina di Fosdinovo e le rovine della città di Luni; è stato nostra guida (una guida veramente preparata e brillante) il presidente del circolo culturale «Fantoni» di La Spezia che ospita il gruppo esperantista di quella città. È importante riaffermarlo: l'Esperanto fa cultura. Giorgia Boragini
L'Assemblea si apre alle ore 16.30; presenti 24 persone, oltre al Comitato Centrale; l'Ordine del Giorno come da convocazione: 1. Nomina del segretario dell'Assemblea e degli scrutatori; 2. Lettura e approvazione della Relazione Morale e Finanziaria dell'Unione per il 1988, con lo stato patrimoniale e il rendiconto di gestione, presentate dal Comitato Centrale; 3. Programma di attività per il 1990; 4. Varie ed eventuali. Per il 1o punto all'Ordine del Giorno, vengono nominati segretario dell'Assemblea Mauro Ortelli, e scrutatori i seguenti: Maria Busato Pisoni, Florenza Tovoli Codicé, Lidia Neri Lami, Luigi Ferrari. Si dà lettura della Relazione Morale per il 1988. Segue discussione. L'Ing. Franzoni propone di organizzare i gruppi su base regionale, invece che locale per ogni isolata città. Il Prof. Sola conviene con tale proposta, ribattendo che però ci possono essere diversi gruppi locali in una stessa regione. Il C.C. prende nota. Si leva la proposta di inviare un telegramma a p. Jacobitti, Presidente Onorario, che anche quest'anno ha offerto i libretti delle Messe, nonché un telegramma di sentimento filiale al Papa. Il Rag. Gambuti caldeggia di organizzare il congresso '90 a Roma, in modo da fare una visita a San Pietro. Fra Spagnolini propone di invitare il Papa alla Redazione Esperanto di Radio Vaticana, per impegnarlo in un saluto ufficiale. Il Presidente prende nota, curando con p. Musazzi il programma Esperanto di RV, ma richiama ad attenersi il più possibile alle tematiche della Relazione Morale. La Sig.ra Boragini informa che il gruppo UECI di Bologna è ancora in attesa di assistente spirituale. Tentativi sono in opera presso l'Antoniano di Bologna. Dal volume di Luigi Tadolini «L'Esperanto in Emilia Romagna» risulta che il movimento esperantista deve molto ai cattolici esperantisti, come ad esempio p. Modesto Carolfi, che poi fondò l'UECI. Qualcuno domanda perché non si forma il gruppo a Benevento, dove certamente molti esperantisti sono cattolici praticanti: viene risposto che le difficoltà a Benevento provengono dalla tendenza, peraltro generale, a non rendersi disponibili a coordinare le attività per fare gruppo. Il Presidente fornisce informazioni sullo stato dell'associazione e su Katolika Sento. S'apre poi la discussione sulla Relazione Finanziaria. A conclusione, e per il punto 3° dell'Ordine del Giorno, don Magnani presenta il progetto di far partecipare un certo numero di sacerdoti esperantisti agli esercizi spirituali in Vaticano, in programmazione per il 1990 dopo 8 anni. Sono ritornate solo due risposte, dalle lettere inviate da don Magnani. Purtroppo solo se i partecipanti saranno in discreto numero, ad esempio 100, si potrebbe giungere direttamente dal Papa, non solo per chiedergli un saluto pubblico e più spazio a Radio Vaticana, ma per caldeggiare l'approvazione dei testi liturgici in Esperanto, da tempo in attesa nelle sale vaticane. Per il 1990 il Comitato Centrale si impegna a intensificare l'attività dei gruppi. La vicepresidente ha raccolto le informazioni pervenute da Vercelli, Bologna e Milano. I tentativi di fondare nuovi gruppi a Trento, Udine e Chieti non hanno avuto risposta. Una iniziativa partita nell'anno in corso, e in realizzazione nel 1990 è la preparazione del pannello col testo del Benedictus in Esperanto da collocarsi nel chiostro del convento francescano a Ain Karim. L'invito è di sostenere questa iniziativa, pensando anche ad un eventuale pellegrinaggio in Terra Santa per l'inaugurazione, come già avvenne per il pannello del Padre Nostro. Il Rag. Gambuti informa sulle vicissitudini che hanno impedito all'UECI la presenza di uno stand al Meeting 89 a Rimini, sostituito con 2 vetrine-bacheca, e sulle prospettive per il 1990, quasi sicuramente promettenti, invitando tutti i soci a collaborare per formare una immagine dell'Unione di un certo tipo, più vicina alle aspettative dei visitatori. P. Albino Ciccanti interviene presentando il volume su Benedetta Bianchi Porro «Trans La Silento», e informando sulle attività del gruppo «Amici di Benedetta». Maria Noseda annuncia che in occasione della giornata esperantista a Parma il 24 settembre è in programmazione la Santa Messa. Il Prof. Sola chiede notizie del Congresso Ecumenico avvenuto ad Annan Court, Gran Bretagna, e suggerisce di organizzare un convegno straordinario dello stesso genere proprio a Roma in occasione degli Esercizi Spirituali per sacerdoti. La Prof. Spina esorta all'attenzione per i due giovani africani che desiderano studiare in Italia. In questo senso il Comitato Centrale si fa portavoce. La Sig.ra Carioli racconta della meravigliosa liturgia ecumenica celebrata a Brighton per il Congresso Universale di Esperanto, con una vasta partecipazione di persone, parte delle quali, in particolare dell'Est europeo, hanno l'impossibilità di parteciparvi nel Paese d'origine. In chiusura, il Presidente dà lettura dei testi dei telegrammi. L'Assemblea si chiude alle ore 18.20.
Katolika E-grupo estiĝas en Kigwa-kampadejo por rifuĝintoj en Tanzanio, Tabora-regiono. Du la problemoj solvendaj: ke ili malsatas, kaj ke ili ne povos pagi la jaran kotizon. Ĉi-lastan, IKUE mem per stipendio «Evangelizado» provizos. Sed pri la unua ? La skribinto mem proponas ricevi kapitalon por “eta komerco” kaj tiel vivteni sin. Ĉu UECI-anoj kaj la E-paroĥestroj, per siaj bonfaraj paroĥaj kasoj (mi turnas min precipe al kunpastroj, ĉar estas multaj eblecoj en niaj paroĥoj por bonfara monkolektado!), povos kolekti tiun minimuman kapitalon? La venonta Advento-periodo povas esti pli forta okazo por bonfari (ĉiu esperantisto proponu unu el niaj bonfaroj al sia paroĥestro kaj prezentu sian peradon por kontakti rekte la bezonantojn). Pripensu. Intertempe p. Magnani kontaktis la pastron indikitan de S-ro Lutombo, Eloi Grondin, por ke li garantiu la proponitan iniciaton. Jen du sinsekvaj leteroj adresitaj al p. Magnani de S-ro Lutombo, kiuj klarigas plurajn aspektojn de la tre malfacila vivo de la rifuĝintoj, kaj la respondo, tradukita en la italan, de pastro Grondin. «Tabora/Kigwa, 8/05/1989. Kara Sac. Magnani, antaŭ kelkaj tagoj mi pripensis la eblecon skribi tiun ĉi leteron, finfine mi decidis skribi ĝin pro pluraj kialoj i.a. la fakto ke kiel reprezentanto de religia organizaĵo kaj kiel religiano persone, vi eble povos konsili nin kaj helpi nin morale kaj materie. Unue mi volas memorigi vin ke mi estas unu el la rifuĝintaj esperantistoj kiuj vivas en Kigwa-kampadejo (Tabora regiono) - Tanzanio. Kelkaj el miaj samideanoj kaj mi mem jam skribis al vi pri nia vivo kiel rifuĝintoj. Kara samideano, de pluraj jaroj la rifuĝado estas unu el gravaj problemoj al kiu Afriko kontraŭas. Kiel viktimoj de tiuj situacioj, ni provas ĉiam superigi niajn voĉojn por ke la homaro aŭdu nian voĉon kaj provu nin helpi. Fakte rifuĝintoj kien? Ien ajn mi dirus, ĉar tio ne estas problemo, sed problemo estas: kiel? Skribi ke ni ricevas monate po 1 Kg. da fazeoloj kaj 10 da faruno, iom da oleo kaj da salo, tio ŝajnas malvera, sed aldonu ke en iu kampadejo por rifuĝintoj en Tanzanio oni mortigas rifuĝintojn kaj malaperigas ilin libervole, ni troigas la aferon! iuj diros. Pro tiuj kialoj, ni ofte silentas. [...] Miaflanke, mi volas ree peti IKUE-an helpon, morale aŭ materie. Ni estas almenaŭ dek rifuĝintoj esperantistoj kiuj precipe estas junaj kaj suferas. Nia granda deziro estas daŭrigi nian studadon kiun ni rompis pro rifuĝado. Eble IKUE aŭ iu ajn kristano povas helpi nin tiucele. Ankaŭ ni petas helpon financan al IKUE por provi fari etan komercon tiel por akiri ion por mangi. Ni salutas vin kore en la nomo de nia savanto Jesuo Kristo. Sincere via, Lutombo Yogolelo. Tabora/Kigwa, 6/06/1989. Kara pastro, mi multe dankas pro via letero kaj pro la enhavo. Dek dolaroj estas certe malmulte sed tamen io! Mi ricevas multajn leterojn sed en nur via, mi trovis monon! Donaci ne dependas de la riĉeco sed de la volo. Nia savanto Jesuo Kristo vivis surtere, malriĉe sed tamen multe helpis al la homoj ! Kara sacerdoto alvenas tempo kiam mi min demandas ĉu mi vere solvos miajn problemojn kaj mi bone scias ke eĉ la aliaj tion sindemandas, tamen memorante pri Jesuo Kristo ni trankviliĝas. MIYA MUGANZA, SALISI KIWINI THOMBO, kaj aliaj, feliĉe jam enmigris al Kanado kaj en tiu ĉi kampadejo ni restas nur tri aŭ kvar personoj. En Kanado, ili komencos novan vivon sed iom bona vivo se ili kuraĝas labori; tie ĉi la kuraĝo solvas nenion kaj dum tiu momento kiam mi skribas tiujn vortojn, oni jam forigis la malmultetan kvanton da nutraĵo kiun oni kutime disdonis al ni monate. Estas la subita decido de Tanzania registaro, ni ne scias kial sed estas granda ekonomia krizo tiumomente en Tanzanio. Rilate la kreon de IKUE-sekcio, mi jam interparolis kun iu pastro (sacerdoto), ELOI GRONDIN, TABORA PARISH, PRIVATE BAG-TABORA kiu akceptis protekti nian sekcion [vidu suban leteron], mi ankaŭ, krom du amikoj rifuĝintoj, trovis almenaŭ ses tanzanianojn kiuj akceptis fariĝi membroj de tiu sekcio. Mi petas vin skribi al sac. Eloi Grondin en angla-lingvo aŭ franclingvo klarigante pli pri IKUE. Por fini tiun ĉi leteron mi ree dankas al vi pro la donaco; ĝi permesis al mi mangi dum kvar tagoj, feliĉe! Intertempe mi restas je via dispono atendante vian disponon. N.B. Hodiaŭ ankoraŭ iu rifuĝinto el Sudafriko sin mortigis ĉar, li diris antaŭ sia morto, tanzania registaro suferigas rifuĝintojn, antaŭ tio alia, iu Zarinanino sin mortigis per veneno, tio okazis antaŭ tri semajnoj. Mi kunsendas fotojn de niaj domoj en rifuĝejo kaj mia propra foto. Mi salutas vin en la nomo de nia savanto. Lutombo Yogolelo
P.O.Box 1727 TABORA-TANZANIO Caro don Magnani, grazie per la sua lettera del 16/07/89 che ho ricevuto qualche giorno fa. Conoscevo già da molto tempo la difficile situazione dei profughi di Kigwa, di cui lei mi ha parlato. Ho fatto e faccio tuttora tutto ciò che posso per aiutarli. Conosco molto bene quelli da lei citati, Mya Muganza, Salisi Kiwini e un altro chiamato Badden Kalala, che ora si sono sistemati felicemente in Canada. Essi continueranno gli studi alla Lavai University (Quebec): Mya per ottenere una laurea generale, Salisi per laurearsi in relazioni industriali e Kalala per laurearsi in servizi sociali. Per quanto riguarda Yogolelo e Hubert Mtawu, la loro situazione è incerta ! Sono fuggiti dal campo e si stanno nascondendo; se saranno scoperti verranno probabilmente rimpatriati in Zaire, dove temono per la loro vita. Quando questi cinque giovani erano a Kigwa, li ho aiutati con soldi per iniziare piccoli progetti per aiutarli a mantenersi. Poi gli ho dato denaro per comprarsi da mangiare, dal momento che il costo del biglietto fino a Kigwa li aveva ridotti alla fame. Un amico di Hubert e Yogolelo che aveva ricevuto un loro telegramma è venuto da me qualche giorno fa. Gli hanno chiesto di informarmi della loro situazione e di chiedermi di cercare di contattare Amnesty International affinché si interessasse del loro caso. Dal momento che non hanno il permesso per stabilirsi in Tanzania, e che l'alto comitato delle Nazioni Unite per i profughi li ha inesplicabilmente abbandonati, temo che si possano suicidare, se costretti a tornare in Zaire. Si appelli per favore a Amnesty International, chiedendo al Direttore di chiedere a qualsiasi nazione di accoglierli. Hanno bisogno di aiuto urgentemente! Se sono necessarie ulteriori spiegazioni sulla vita a Kigwa e su quello che potrebbe accadere a questi giovani se fossero obbligati a tornare in Zaire, scriva ai tre che sono in Canada chiedendo loro di raccontare tutto dettagliatamente. Spero che Yogolelo abbia ricevuto i suoi 10 dollari prima di lasciare il campo, io non conosco Zacharie. Vede, la mia situazione è speciale. Sono un ufficiale ed archivista di 69 anni. Non ho molti contatti con la gente, ma non ho mai rifiutato un aiuto a quelli che mi hanno trovato nel mio nascondiglio. Un prete tanzaniano va regolarmente al Campo. I profughi non osano parlargli delle loro difficoltà e, fuori dalla cappella, egli è sempre sorvegliato da un ufficiale del Campo che può ascoltarlo. Perciò non hanno molte possibilità di parlargli, ecco perché vengono da me e io li ascolto. Mi dispiace di non poter fare di più per loro. Vorrei essere multimilionario o anche... Primo Ministro! Quindi, padre, faccia ciò che può insieme ai tre che sono in Canada, per sensibilizzare Amnesty I. e tutti gli esperantisti, cattolici e non, allo scopo di ottenere il reinserimento di Hubert e Yogolelo in Europa o in America. Siccome i canali ufficiali sembrano essere bloccati, preghiamo Dio perché ne apra altri, specialmente i canali dei cuori degli uomini di buona volontà, pronti ad accogliere questi due giovani sfortunati. Dio benedica lei e la sua gente di Rimini. Fraternamente, Eloi Grondin.
Da acquistare... Il nostro socio Serio Boschin ha generosamente donato all'UECI un pacco di cartoline, fatte stampare da lui stesso, sulle quali c'è la traduzione della Lode a Dio per gli strumenti di comunicazione di massa, di don Alberione, fondatore della Pia Società San Paolo (fra cui le Paoline, per intenderci). Il dono è stato fatto, ovviamente, PER FINALITÀ CARITATIVE. Quindi invitiamo a richiederci le cartoline dietro offerta sul solito conto corrente postale. A questo proposito suggeriamo di calcolare un costo di L.150 a cartolina (L.100 per più di 100 cartoline), cui aggiungere le spese di pacchetto postale. Un grazie per chi ci aiuta ad aiutare.DANKON - GRAZIE Ringraziamo tutti i benefattori che sostengono l'attività missionaria esperantista.Per il pannello Benedictus: da Livorno 50.000, da Roma 800.000, da Benevento 20.000, da Genova 20.000. Per l'«Internacia Domo -IKUE-sidejo» a Roma: da congressisti a Bocca di Magra 800.000, 100.000, 100.000, 10.000, da Rimini 200.000. Per la Bonfarado dell'IKUE: da Rimini 200.000. Per le S.Messe ai sacerdoti dell'Est: da Vercelli 100.000, da Treviso 60.000. Da Rimini 600.000 per EVANGELIZADO, da Roma 500.000, dai dipendenti Panzoo di Longiano (FO) 293.000 per la stampa religiosa per l'Est. Il gruppo UECI di Milano ha raccolto 130.000 per i profughi di Kigwa, da Grosseto 40.000 per il nostro corrispondente di Medellín. Multan Dankon ! L'Asta Benefica dì quest'anno, a Bocca di Magra, ha fruttato 600.000 lire! L'idea dell'asta, nata quasi per caso al Congresso '88 di Pallanza, si è rivelata un'idea quanto mai felice, una simpatica e divertente forma di questua, con la quale sostenere le nostre iniziative che, ci teniamo a sottolinearlo per amor dei vero, sono secondo lo spirito cristiano della CONDIVISIONE e non di uno sterile assistenzialismo. Un grazie, quindi, a tutti coloro che hanno collaborato, con il dono dei premi e con I'«acquisto» dei premi, a far sì che la nostra opera si allarghi sempre di più. E... arrivederci al prossimo Congresso !
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