Enhavo:
A seguito del grande successo dell'Assemblea Ecumenica di Basilea, pietra angolare della «Casa comune europea», del maggio scorso, abbiamo voluto rivolgere alcune domande a S .Ecc. Mons. Alberto Abiondi, Vescovo di Livorno e Presidente del Segretariato C.E.I. per l'Ecumenismo e il Dialogo. Domanda: Noi siamo solo interessati a problemi linguistici perciò vorremmo sapere se l'incontro dei cristiani appartenenti a diverse nazioni e quindi parlanti lingue diverse ha provocato disagi nei rapporti della Assemblea Ecumenica di Basilea. Risposta: Per quanto le lingue ufficiali fossero quattro (il russo, il tedesco, l'inglese e il francese) le difficoltà non sono mancate. Bisogna infatti tener presente che, salvo quanti avevano la fortuna di poter parlare nella lingua materna, normalmente anche chi conosce abbastanza bene una lingua straniera trova difficoltà ad esprimersi esaurientemente in essa. I concetti devono essere ridotti all'essenziale e non sono possibili quelle sfumature che rappresentano un aspetto tanto importante; soprattutto là dove ci si incontra per la prima volta, e in un dialogo delicato come quello Ecumenico, per di più su argomenti teologici. Questo disagio è stato rilevato; tanto che uno dei massimi responsabili dell'Assemblea diceva che in una prossima esperienza sarebbe stato opportuno limitare le spese in altri settori, ma aumentare la possibilità di traduzione simultanea, in maniera da offrire più profonda e più vasta possibilità di parola ai partecipanti. D: La mancanza di una lingua comune ha dunque creato un impoverimento nella partecipazione? R: Se si pensa che Basilea è stata soprattutto una grande assemblea dei Popolo di Dio, che per la prima volta si incontrava dopo 10 secoli dalle fratture cristiane fra Oriente ed Occidente e dopo cinque secoli dalla Riforma; se si pensa che in ogni momento il Popolo di Dio è stato il protagonista principale nella Assemblea, nella preghiera, nelle discussioni dei Gruppi di Studio, nel passaggio simbolico delle frontiere non più controllate fra Francia Germania e Svizzera, ebbene bisogna dire che a questo Popolo di Dio la differenza delle lingue ha certamente diminuito la capacità di dialogo, di espressione, di comunicazione e di valorizzazione di ogni persona. Era una gioia questo incontro a livello di battezzati che si riconoscevano vicendevolmente la ricchezza dello Spirito Santo, donato nel Battesimo. Ma lo Spirito Santo per esprimersi, a volte, ha bisogno della collaborazione umana; e la padronanza di una lingua, facilitando la comunicazione, può far affiorare ricchezze imprevedibili, proprio perché provenienti dallo Spirito Santo, anche dalle persone più semplici. D: Lei crede dunque nel valore di una lingua unica come mezzo necessario per la comunicazione? R: Vorrei distinguere fra lingua e comunicazione. Perché la lingua è uno dei mezzi di comunicazione. E a Basilea, nonostante la mancanza della lingua unica, non solo le quattro lingue ufficiali hanno permesso una buona comunicazione; anche le altre espressioni ed altri valori umani l'hanno arricchito. La presenza e la convivenza sono comunicazioni; e Basilea è stata ricca di una esperienza che per la prima volta dopo secoli ha rivelato una sorprendente fraternità. I gesti sono comunicazione; e Basilea si è espressa con tanti gesti come il libero passaggio delle frontiere, come i momenti di preghiera comuni arricchiti da espressioni gestuali, come la musica che ha accompagnato e sottolineato tanti momenti, come i manifesti e le bandiere che hanno creato un clima affiatante fra convenuti e popolo di Basilea. Un altro mezzo di comunicazione, che ha arricchito Basilea, è stata la presentazione delle esperienze di pace, di giustizia e di salvaguardia del creato offerta da tanti movimenti impegnati con queste finalità ed idealità in Europa. D: Crede Lei che una lingua come l'Esperanto possa aiutare l'affiatamento europeo? R: Vorrei innanzitutto dire che l'Europa ha bisogno dì «affiatamento» perché la Casa comune che si vuol costruire abbia locali veramente intercomunicanti, abolendo ogni barriera di ideologia, di religione e di economia. Ha bisogno di affiatamento l'Europa perché la prossima unione commerciale necessita di elementi fondanti come quelli culturali, religiosi ed artistici. Ha bisogno di affiatamento l'Europa per superare in essa le distanze traumatiche fra il Nord e il Sud in una divaricazione di ricchezze e di povertà sempre più gravi. Ha bisogno di affiatamento l'Europa per poter accogliere i tanti poveri che ha provocato nel mondo e che ora bussano alla sua porta benestante chiedendo accoglienza, lavoro e sostegno. In tutto questo può essere utile una lingua comune? Penso di sì; a condizione che non si tratti si introdurre solo uno strumento tecnico di espressione ma si tratti invece di collaborare con spirito di comunione, anche attraverso l'espressione linguistica, alla creazione di una vera comunità europea aperta alla più ampia comunità del mondo.
■ Ricorderete che al missionario Padre FRANCESCO ANDREONI (P.O.Box 36, NAKHON RATCHASIMA 30010, THAILANDIA), in occasione dell'Assemblea UECI '87 a Rimini, erano stati dati 2.000.000. Se li è goduti la famiglia LAO-THAI (vedi foto) che ha avuto la casa distrutta dal fuoco ed ora vive in questa specie di baracca... Ma i senza tetto sono tanti da quelle parti! Padre Andreoni attende la nostra carità per altre famiglie bisognose e numerose. I poveri attendono con pazienza, ma non troppa! ■ LA IGUANA è il quartiere più povero di Meddellín (Colombia, vedi foto) dove opera il Sig. JORGE VELASQUEZ (Calle 54, n. 56/12, Ap.to 201, MEDELLÍN, COLOMBIA), rappresentante dell'IKUE per la Colombia. La sua iniziativa, “UNIVERSALA FAMILIO”, che si sostiene con il contributo degli esperantisti cattolici in primo luogo, assiste diversi ragazzini e ragazzine: incontri di cultura fra cui l'insegnamento dell'Esperanto, incontri catechistici e di preghiera, incontri ricreativi e di... merendine! Coi contributi ricevuti da Rimini, diversi alunni delle elementari e delle medie hanno avuto gratis il materiale scolastico. Hanno inviato il loro ringraziamento Gladis Moreno Mosquera, Attanny Marmolejo e Ana Aydee Garcia. Altri bimbi attendono: chi vuole adottarne uno?... Con 50.000 lire si garantisce la frequenza a un anno scolastico. HOMA PREGO Mia inta kaj longa plej grava malsanopliigis kvaliton de mia antaŭa vivo kaj nun mi ĉi-tion rakontas al vi. Se fia 'bestaĉo' eniros mian korpon kaj ĝi poste alportos al mi suferadon, per ĝi helpu ankoraŭ al mia pliboniĝo. Kaj se mia voĉo tiutempe silentos, mi petas, Sinjoro, nur unu bonvolon: forigu doloron el miaj karuloj. PREGHIERA DI UN UOMO Il morbo più grave che io ho avuto,è stato un gran salto di qualità per la mia vita passata ed ora son qui a raccontarlo. Se dovesse scoppiare in me la 'bestiaccia', attraverso il dolore che mi porterà aiutami ancora a migliorare. Se allor la mia voce dovesse tacere, ti chiedo, Signore, un solo favore: risparmia dolore a chi mi vuol bene. Graziano Ricagno
(Presentata alla manifestazione 'Mostra del manifesto
oncologico' organizzata dalla Lega Contro I Tumori di Mantova,
giugno 1988)
DANKON ■ La Sig.ra DE GASPERI VALERIA (Cividale di Friuli - Udine) ha inviato un'altra raccolta di occhiali usati. Grazie. Vi segnaliamo ancora una volta che per risparmiarci altre spese, è meglio spedirli direttamente a: MOVIMENTO APOSTOLICO CIECHI, c/o Casnadi, P.za Vesuvio 19, 20144 Milano. ■ Il gruppo UECl di Rimini ha accolto la richiesta del giovane esperantista zairese MAYOMA DIANKEMBO (cfr. KS 1/89). La sola spedizione del pacco di 5 Kg. è costata 39.000 lire! Conviene inviare denaro... ■ Per il pannello Benedictus, lire 30.000 da Chieti.
Come potete notare, il programma del nostro congresso risulta un po' atipico rispetto a tanti altri convegni esperantisti. Questo perché il nostro Congresso vuole essere più un incontro fra amici che non una serie interminabile di dibattiti, conferenze, tavole rotonde. Per questo molto spazio viene lasciato a disposizione perché il congresso venga inventato giorno per giorno ed ognuno sia protagonista in prima persona, attore egli stesso. Cerchiamo amici che siano disposti a condividere con noi i nostri ideali di promozione umana, di fratellanza, di ecumenismo e di pace. Cerchiamo persone disposte a offrire la propria bravura, capacità e voglia di fare per il successo dei congresso. Cerchiamo materiali per la nostra asta benefica a sostegno delle attività assistenziali dell'UECI. Se non hai mai partecipato a uno dei nostri congressi prova quest'anno, vedrai che troverai la tua giusta dimensione. La quota di partecipazione è di lire 230000 e comprende programma, vitto e alloggio in camere doppie o singole a richiesta. Cogliamo l'occasione per informare che si stanno esaurendo le camere singole. Vi invitiamo ad aderire in fretta per essere sicuri della propria sistemazione alberghiera, e ad esser pronti (se proprio strettamente necessario) a condividere la propria stanza con persona conosciuta o amica. Ogni camera ha bagno interno e linea telefonica. Se non avete in programma di partecipare, ma desiderate sostenere il congresso potete versare la quota di adesione fissata a lire 30000, che consente di ricevere i documenti congressuali. PROGRAMO
Rimarku, ke tiu ĉi estas provizora programo, kiale de la malfacilo difini ĉion eĉ antaŭ unu monato. La definitivan programon oni ricevos kune kun la kongreslibro.
CONGRESSO 1989 DELLA
UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA PROGRAMMA
È da sottolineare che questo è un programma provvisorio, a causa della difficoltà a definire ogni cosa, perfino il mese prima, li programma definitivo lo si riceverà assieme al Libro del Congresso.
IL PANNELLO BENEDICTUS «Per quello che riguarda il testo del BENEDICTUS in Esperanto ad Ain Karim, ho constatato col P.Custode Carlo Cecchitelli OFM che il pannello è effettivamente in preparazione. E posso accertarle che ci sarà fra poco un servizio sulla rivista LA TERRA SANTA per commemorare questa iniziativa».Così scriveva il Direttore della rivista Padre Raymond Camilleri OFM alla Sig.ra Lucia Barbagallo Tadolini (via Del Pozzo 10, 47100 Forli) autrice del romanzo LA STELLA, LA CROCE, LA LUNA che ha come sfondo la terra di Palestina e i luoghi santi. Dei 2.000 dollari necessari per coprire le spese ne sono stati raccolti appena 670!..: Forza, amici! TRANS LA SILENTO È' la traduzione in Esperanto di «Oltre il silenzio», un prezioso volumetto su Benedetta Bianchi Porro: note biografiche, pensieri, lettere, testimonianze.La figura di Benedetta corre sul filo evangelico della gioia e della speranza per illuminare il mondo della sofferenza. Nel Notiziario dell'Associazione “Amici di Benedetta” (dic. '88) è stato pubblicato un trafiletto per giustificare la traduzione di «Oltre Il Silenzio» in Esperanto. Nonostante le traduzioni, le lingue sono tantissime e fanno barriera; con l'Esperanto il messaggio di Benedetta è già arrivato come lievito e primizia in lontani Paesi. Talvolta la traduzione in lingua locale non è dall'originale italiano ma dall'Esperanto, lingua-ponte. Si tenga presente poi la tendenza dell'esperantista a “consumare” esperanto, anche per favorirne lo sviluppo, e si capisce meglio perché «Oltre Il Silenzio» sia diventato «Trans La Silento». Per favorire la diffusione di «Trans La Silento» nei Paesi dell'Est e altrove inviate lire 10.000. C'è disponibilità di alcune copie presso la Sede dell'UECI oppure presso “Amici Di Benedetta” - via Pedriali, 18 - 47100 Forlì - tel. 0543/35035 - ccp 14097471. Il CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II ha inviato una cortese richiesta a tutti gli esperantisti, al fine di arricchire e completare il già edito primo volume della bibliografia che raccoglie tutti i discorsi del Papa. Chiede dì inviare qualsiasi stampa in Esperanto (o le fotocopie), nonché, in lingua nazionale, libri, opere scientifiche, fogli a stampa fatti in occasione di pellegrinaggi del Papa, ecc, nonché documenti musicali o audiovisivi che riguardano il Papa: dischi, cassette, videocassette, film, ecc. La sede del Centro è in via Cassia n° 1200, 00189 ROMA, tel.06/3766696.
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